martedì 26 agosto 2008

Fauna e Flora dal nord dell'Australia





Ed ecco una prima carrellata degli animali che ho avuto la fortuna di fotografare durante la mia prima settimana di soggiorno a Cairns, devo ammettere che come varietà e numero questo è il luogo maggiormente popolato che io abbia visto sino ad ora,




presto pubblicherò altre foto anche perchè numerose che ho fatto, non sono venute come avrei voluto, e sono in attesa di occasioni migliori per poterle rimpiazzare.





Per la cronaca, non so se sia una fortuna o una sfortuna, per adesso non ho ancora visto nessun serpente ne ragno degno di nota, anche se sul libro degli animali di questa zona che mi sono comprato, ne vengono elencati parecchi gli abitanti del luogo dicono che gli avvistamenti di ragni e serpenti aumentano tantissimo nella stagione secca ed il fatto che questa invece è quella umida ne spiega in parte il motivo






comunque se dovrà accadere, spero che sia un incontro con un bel pitone piuttosto che un Taipan delle coste che oltre ad essere uno dei serpenti più velenosi al mondo dicono sia anche aggressivo quindi meglio evitarlo.



sabato 23 agosto 2008

Insetti, mammiferi, rettili in Giappone


Con un po' di ritardo arriva anche il post sugli animali fotografati in Giappone, avrei voluto pubblicarlo prima ma ho avuto seri problemi a scaricare sul pc questa sd card, comunque finalmente anche queste foto entrano a far parte del mio blog.
Ditemi se non é bello il geco sulla lampada eh... ciao a tutti e buona visione Matteo.









Australia aeroporto di Cairns prime escursioni Port Duglas Cape Tribulation

E' il pomeriggio del 13 quando provati dalle interminabili ore di viaggio atterriamo all'aeroporto di Cairns, qui i controlli dei bagagli sono minuziosi e a un certo punto mi viene il sospetto che i souvenir acquistati nelle varie tappe del viaggio possano creare dei problemi, fortunatamente tutto va nei migliore dei modi e dopo aver salutato la mia vicina di posto una simpatica Israeliana di 21 anni di nome Gall, insieme a Davide prendo un taxi per la sistemazione che ci accoglierà per i due giorni successivi.



Il bungalow dove veniamo alloggiati é abbastanza spazioso anche se i letti non sono proprio il massimo, appena ci si sdraia si imbarcano talmente tanto che sembra di essere in un nido invece che in un letto, ma per due giorni può andare bene, sfortunatamente questa sistemazione é si vicina all'aeroporto ma è decisamente lontana dalla città circa trenta minuti a piedi, cosa che fortunatamente abbiamo fatto solo una volta prima di affidarci ai mezzi pubblici.


La prima impressione che si ha di Cairns é quella di una città ben tenuta anche se attrattivamente parlando ancora un po' sottodimensionata rispetto al flusso turistico che ha. Nei vari negozi che si sviluppano al suo interno è possibile comprare borse, cinture e altri oggetti in pelle di coccodrillo, oltre che a pelli intere di canguro, l'offerta di dejeridoo é talmente vasta che risulta quasi impossibile non acquistarne almeno uno, inoltre alcuni negozi offrono anche il servizio di consegna a domicilio in tutto il mondo.



L'indomani continuando il nostro giro esplorativo di Cairns, al bordo delle piscine pubbliche rincontriamo Gall, la mia compagna di viaggio, e con lei Michaelle una sua amica, passeremo tutto il resto della giornata con loro programmando di noleggiare un'auto l'indomani per visitare le varie attrattive del luogo nei due giorni successivi, alla fine dopo aver scoperto che dove sono alloggiate c'è la possibilità di usare la cucina, ci offriamo di cucinare per loro dei piatti italiani, cosa che accetteranno di buon grado, per la gioia di tutti, fortunatamente la barilla e la carapelli sono ormai dei marchi internazionali che hanno raggiunto anche i supermercati di Cairns, contribuendo notevolmente a trasformare i nostri piatti in un successo.



La Mattina come stabilito noleggiamo la macchina e ci avviamo per le infinite strade di questo paese, le spiagge costiere che avevamo inserito come primi luoghi da visitare si riveleranno delle grandi delusioni perchè (cosa che scoprirò solo in seguito) essendo vicino alla foresta pluviale, soprattutto in questo periodo, il mare ne raccoglie tutti i sedimenti diventando cosi di un marrone limaccioso, che sommato alla possibile presenza di meduse e coccodrilli e altri animai pericolosi ci ha fatto passare la voglia di fare qualsiasi sorta di bagno.
comunque sia la buona compagnia e il paesaggio davvero suggestivo renderanno il viaggio davvero piacevole.
Lungo la strada ci imbattiamo in una Crocodille Farms e decidiamo di approfittarne per fare una sosta.
Il biglietto costa 20 dollari ma per vedere il mio primo coccodrillo di mare ne vale sicuramente la pena, alla fine non vedrò solo un coccodrillo ma centinaia oltre che a, Koala, Wallaby, Barramundi, e vari tra serpenti, uccelli e ragni della zona.
passeremo la notte del 15 a Port Duglas un piccolo paesino che grazie al suo clima mite è diventato un luogo di villeggiatura dove diverse persone vanno a passare l'inverno.



Qui la vita notturna non esiste e alle 10, dopo un pasto insoddisfacente a base di pesce fritto e patatine (dal menu avevo capito alla griglia) trovare una gelateria aperta per appagare il palato si è rivelato impossibile e ci siamo dovuti ritirare in albergo.
La mattina del 16 dopo un viaggio di circa 2 ore, attraversamento di un fiume in traghetto compreso(20 dollari di pedaggio a macchina per andata e ritorno), finalmente arriviamo a Cape Tribulation, nell'ultimo tratto la strada é sterrata ma fortunatamente tenuta bene quindi per la guida nessun problema.
La spiaggia è lunghissima e in alcuni tratti confina direttamente con le Mangrovie dove un tripudio di uccelli, pappagalli e farfalle si inseguono sull'alto delle chiome, con mio grande rammarico, come in Thailandia fotografare le farfalle si rivela compito semi impossibile fortunatamente con i pappagalli la cosa è diversa e qualche scatto riesco a farlo.



il mare purtroppo è sempre marrone e l'unica cosa che possiamo fare dopo aver passeggiato a lungo sulla spiaggia è sdraiarci a prendere un po' di sole.
da qui il ritorno a Cairns è diretto anche perchè in questa zona non c'è altro da vedere, poi a Cairns é arrivato Cesare, un mio amico di vecchia data e ci tengo a cenare con lui.

I 500 grammi di bistecca al sangue insieme a una birra e a una più sciolta conversazione in italiano renderanno la serata decisamente piacevole.
Cesare si fermerà a Cairns solo 4 giorni e ha già un programma organizzato di uscite sul Rift e nella foresta pluviale, quindi la mattina seguente andiamo già per vie diverse,Noi in compagnia delle due ragazze israeliane, verso il Lago Tinaroo e lui sulla funivia per Curanda.

Lungo il viaggio passo del tempo a conversare con Gall, (cosa che farà molto bene al mio inglese a singhiozzi) cosi scoprirò che in Israele si ha l'usanza di mandare i ragazzi della sua età in giro per il mondo da soli per circa un anno, e cosi lei stà facendo, di fatti è partita da sola e ha incontrato Michaelle sul volo ma presto si separeranno, questo mi fa provare della stima nei suoi confronti e anche apprensione in varie occasioni ho avuto modo di giudicarla mi come un po' troppo avventata e quando si gira da soli essere avventati non è certo una buona cosa.



il lago Tinaroo è ritenuto da molti paradiso per i pescatori, grazie alle innumerevoli catture di Barramundi e di gamberi giganti che qui si fanno, ma ovviamente sia io che Davide ci siamo dimenticati la canna da pesca in albergo , quindi al nostro arrivo non possiamo fare altro che sistemarci sul prato e riposarci un po', teoricamente si potrebbe fare il bagno ma la giornata non è molto calda poi il fondo del lago e fangoso e ricco di alghe e erbe palustri, decidiamo quindi di noleggiare una canoa e in tre (Michaelle ha preferito evitarlo) partiamo alla scoperta del lago, la nostra scelta si rivelerà migliore di quanto previsto i diversi uccelli acquatici che vedremo lungo la riva opposta affiancati da numerosi wallaby ci regaleranno delle emozioni indimenticabili facendoci rimpiangere di aver lasciato le nostre macchine fotografiche in macchina.

Il viaggio di ritorno lo faremo percorrendo una strada diversa, approfittandone per fermarci a vedere due alberi secolari, uno dei quali è servito per girare delle scene del film il signore degli anelli.
Incredibile trovarsi a osservare queste incredibili opere d'arte che solo la natura può regalare, ovviamente Gall nel vederle non ha resistito e subito si è voluta arrampicare per avere una foto ricordo.
l'arrivo a Cairns è abbastanza triste sappiamo che qui dovremo separarci dalle nostre due compagne di viaggio, in fatti loro continueranno il viaggio via terra per Sidney, mentre io e Davide raggiungeremo il vicino College JCU dove passeremo un mese a migliorare il nostro inglese.

mercoledì 20 agosto 2008

Thailandia alimentazione e usanze per le strade di Ban Kok



gli ultimi giorni di permanenza in Thailandia li passeremo tutti nella capitale, anche perche contrariamente a quello che mi ero aspettato di cosa da vedere a Ban kok ce ne sono davvero molti,



un intera giornata e meta di quella successiva, voleranno via solo per visitare l'immenso e caldissimo week end market, uno dei mercati piu grandi al mondo, dove e' davvero possibile comprare di tutto dal pappagallo appena nato al pesce napoleone, dalla statua in bronzo alta tre metri al piccolo souvenir da portare a casa.



visitare il tempio del Buddha sdraiato e' stato davvero suggestivo, questa statua secondo una mia impressione doveva essere lunga quasi 50 metri e alta oltre i 7 tutta colorata d'oro e inserita in un tempio interamente affrescato.



anche il tempio del buddha di smeralto ha meritato ampiamente il tempo che gli abbiamo dedicato anche se arrivati con i pantaloni corti abbiamo dovuto attendere in saletta che ci venissero consegnati quelli lunghi per poter accedere ma il tripudio di statue e di colori che ci hanno accolto appena entrati davvero hanno colmato ampiamente l'esigua attesa



impossibile rendere giustizia di queste stupefacenti opere solo con le parole ma spero che le immagini che riportero serviranno a colmare almeno in parte questa mancanza.






nonostante il caldo umido, l'odore pesante che aleggiava persistente in ogni luogo,e le infinita varieta' di bancarelle che esponeva prodotti culinari improponibili( cavallette fritte,carne appesa cotta non so come, strane brodaglie servite in sacchetti da consumare con la cannuccia ecc ecc)



la permanenza a Ban kok e stata positiva (per la cronaca comunque abbiamo sempre mangiato in ristoranti piu che affidabili)



ed E stato con un certo rammarico che il pomeriggio del 12 agosto ci siamo recati in aeroporto anche perche il viaggio che ci attendeva era davvero lungo e noi non ci immaginavamo ancora quanto.


domenica 10 agosto 2008

Thailandia parte seconda Koh tao e rientro a Bankok

I restanti giorni d permanenza a kho-Tao li passeremo a girare l'isola impegnando gli scooter presi a nolo per impossibili strade sterrate oppure facendo snorkeling. Tra le proposte interessanti ci sarebbe stato da fare anche il toure giornaliero di snorkeling, dove in barca si andava nelle localtà piu attrattive, isole attigue comprese, ma la brutta esperienza derivante dall'uscita di pesca mi ha tenuto lontano da qualsiasi mezzo natante sino al giorno di rientro a Bankok.


Attratti dal desiderio di vedere che vita si conduca all'interno della thailandia, anche se solo di sfuggita attraverso un finestrino ,diversamente dall'andata il ritorno a Ban kok decidiamo di farlo su ruote. quindi dopo un tragitto in catamarano fino a Champron saliamo su un pulman che in poco meno di sette ore ci porterà a destinazione.

Lungo il tragitto mi accorgo che la palma da cocco è sicuramente la coltivazione piu diffusa ma quelle di riso, ananas, e caucciu le fanno davvero buona compagnia.

Il territorio è caratterizzato da una vegetazione fitta, dove da un suolo leggermente ondulato, a volte spuntano dei rilievi dalle forme irregolari .
Gli acquitrini sono tutt'altro che rari e gli uccelli di palude sembrano farla da padroni,ovunque ci sia un centro abitato la prima immagine che spicca è quella del re o della regina, qui la monarchia è davvero molto sentita.

Oltre all'agricoltura anche l'impresa si stà sviluppando, più di una volta ci siamo imbattuti in imponenti fabbriche.
Nella capitale arriviamo che è gia notte fatta, prendiamo un taxi e andiamo subito in albergo, usciamo solo per la cena (nuovamente gamberi) e un giro in città ma poco dopo rientriamo per il meritato riposo.

Insetti, mammiferi, rettili in Thailandia














Di seguito, riporto una veloce carrellata di gran parte degli animali che sono riuscito a fotografare durante la mia permanenza in Thailandia, devo dire che scattare queste foto si è rivelato particolarmente difficile, perchè pur essendoci davvero molti animali questi, sono rivelati essere particolarmente riservati e appena avvertivano la presenza umana scappavano subito in anfratti o nel folto della foresta cosi ad esempio non sono riuscito a immortalare un curioso scoiattolo dalla punta della coda bianca, una lucertola rossa dalla postura delle zampe molto rialzata e un lucertolone marrone della lunghezza di oltre sessanta centimetri, oltre a un infinita serie di farfalle di ogni forma e colore.

martedì 5 agosto 2008

Pesca d'altura economica in Thailandia

La mattina del 4 decidiamo di vedere se almeno qui riusciamo a fare un'uscita di pesca d'altura, quando ci dicono che la barca è disponibile e il costo sarà di 1650 bat a testa (30 euro) quasi non ci credo.



A bordo di un peschereccio malridotto lentamente prendiamo il largo, lo sciabordio delle onde si fa subito sentire e io che non sono immune a queste cose comincio a prevedere che le otto ore a seguire saranno forse poco piacevoli, infatti un ora dopo la mia colazione andrà a far compagnia ai pesci, uno dei due ragazzi che guidano il peschereggio sorridendo mi allunga una pastiglia per il mal di mare, mentre Davide e l'altro pescatore, un tedesco sulla cinquantina, evitano di guardarmi per paura di seguirmi a breve, poco dopo, come precisto dall'uscita ci offriranno il pasto, ma chissà come mai, nessuno sarà propenso ad accettarlo.




Mentre le mie condizioni faticano a migliorare arrivano le prime catture, un tonnetto e qualche pesce di fondo,io allamo un tonno o un suo parente prossimo sui 4-5 chili che mi tiene felicemente impegnato per qualche minuto,
passerò le successive 3 ore disteso nella barca con la canna sulle ginocchia cercando di evitare il mal di mare che nonostante la pastiglia continuerà a tormentarmi.




Una filata improvvisa sulla canna per le prede pesanti attira l'attenzione di tutti, all'unisono recuperiamo tutte le lenze per evitare ingarbugliamenti.



La lotta si fa serrata e la preda comincia a fare i suoi primi salti, é uno splendido marling che a vista sembra sul metro e cinquanta il tedesco viene incaricato per il recupero, si salpa l'ancora a e il capitano si mette subito al timone per far seguire all'imbarcazione i rapidi movimenti del pesce, dopo una ventina di minuti o forse più finalmente riusciamo a portarlo sotto la barca é stupendo!!! con un deciso colpo di raffio lo issiamo a bordo poi tra pacche sulle spalle e complimenti vari rimaniamo tutti ad osservarlo per un pò.



Il ritorno a riva per mè è una liberazione, nonostante ami la pesca da sempre
questa è stata un ulteriore conferma che io sia uomo di terra e non di mare.
salutiamo l'equipaggio del peschereccio il capitano ci regala il tonno che ho pescato nel pomeriggo, anche la cena serale è assicurata.