martedì 5 agosto 2008

Pesca d'altura economica in Thailandia

La mattina del 4 decidiamo di vedere se almeno qui riusciamo a fare un'uscita di pesca d'altura, quando ci dicono che la barca è disponibile e il costo sarà di 1650 bat a testa (30 euro) quasi non ci credo.



A bordo di un peschereccio malridotto lentamente prendiamo il largo, lo sciabordio delle onde si fa subito sentire e io che non sono immune a queste cose comincio a prevedere che le otto ore a seguire saranno forse poco piacevoli, infatti un ora dopo la mia colazione andrà a far compagnia ai pesci, uno dei due ragazzi che guidano il peschereggio sorridendo mi allunga una pastiglia per il mal di mare, mentre Davide e l'altro pescatore, un tedesco sulla cinquantina, evitano di guardarmi per paura di seguirmi a breve, poco dopo, come precisto dall'uscita ci offriranno il pasto, ma chissà come mai, nessuno sarà propenso ad accettarlo.




Mentre le mie condizioni faticano a migliorare arrivano le prime catture, un tonnetto e qualche pesce di fondo,io allamo un tonno o un suo parente prossimo sui 4-5 chili che mi tiene felicemente impegnato per qualche minuto,
passerò le successive 3 ore disteso nella barca con la canna sulle ginocchia cercando di evitare il mal di mare che nonostante la pastiglia continuerà a tormentarmi.




Una filata improvvisa sulla canna per le prede pesanti attira l'attenzione di tutti, all'unisono recuperiamo tutte le lenze per evitare ingarbugliamenti.



La lotta si fa serrata e la preda comincia a fare i suoi primi salti, é uno splendido marling che a vista sembra sul metro e cinquanta il tedesco viene incaricato per il recupero, si salpa l'ancora a e il capitano si mette subito al timone per far seguire all'imbarcazione i rapidi movimenti del pesce, dopo una ventina di minuti o forse più finalmente riusciamo a portarlo sotto la barca é stupendo!!! con un deciso colpo di raffio lo issiamo a bordo poi tra pacche sulle spalle e complimenti vari rimaniamo tutti ad osservarlo per un pò.



Il ritorno a riva per mè è una liberazione, nonostante ami la pesca da sempre
questa è stata un ulteriore conferma che io sia uomo di terra e non di mare.
salutiamo l'equipaggio del peschereccio il capitano ci regala il tonno che ho pescato nel pomeriggo, anche la cena serale è assicurata.

Thailandia consigli di viaggio dove andare cosa visitare

La compagnia aerea che dal Giappone ci porta in Thailandia é ancora la Jal, quindi ristorati e riposati atterreremo a Bankok senza nemmeno accorgerci delle 6 ore di volo lasciate alle spalle, davvero un servizio impeccabile!!



Espletate le pratiche di dogana nel nuovissimo e vasto aeroporto, ci dirigiamo verso la porta d'uscita dove dovrebbe attenderci l'incaricato dell'albergo, lo cerchiamo inutilmente tra la miriade di taxisti che si sbraccia per conquistare un cliente, alla fine ci rechiamo alla ragazza del punto informativo che lo chiama con l'altoparlante, 2 minuti dopo, su una volvo dell'ottanta stiamo viaggiando per le strade di questo strano paese dove l'innovazione e il degrado formano un roccambolesco mix che non può fare altro che strappare uno sghembo sorriso a chi si sofferma osservare.



Lasciati i bagagli in stanza decidiamo di uscire poco dopo per passeggiare tra le vie della città, visto che alle 7.30 dell'indomani mattina un aereo ci aspetta per portarci a Kohosamui sappiamo di dover ottimizzare i tempi.



Per spostarci usiamo i mezzi pubblici, prima pullman poi metropolitana.
Durante il viaggio avremo anche la fortuna di vedere un ragazzo in sella ad un elefante passare di fianco a un cartello con scritto rete WIRELESS FREE altro contrasto che solo qui si può trovare.
Alla fine il tragitto dall'albergo al centro ci porterà via un ora abbondante ma, le bancarelle le luci e la cagnara generale offriranno subito svariati motivi d'interesse compensando il tempo perso per il viaggio.


Non fidandoci dei piatti locali cerchiamo un ristorante che ci dia una certa affidabilità,e quando alla fine ci imbattiamo in un locale a terrazza, dove pesci e gamberi vivi nuotano in grandi vasche di vetro,mentre una persona addetta cattura quelli che i clienti scelgono al momento, la decisione che il posto è quello giusto sarà unanime.

Ci sediamo e scegliamo i nostri piatti ,ignari che stiamo per compiere la più grande abbuffata di gamberi fatta fino a quel giorno, davvero ottimi! per la cronaca uscendo di gamberi che nuotavano nelle vasche non se ne vedevano quasi più.



Decidiamo di fare una passeggiata per il mercato tanto per smaltire la cena, ma uno scroscio d'acqua improvviso ci fa cambiare idea, fermiamo un taxi e dopo aver contrattato il prezzo, ci facciamo portare in hotel.



la giornata per noi é conclusa anche perchè ormai è mezzanotte passata e la sveglia l'indomani suonerà alle sei.
Non ricordo come sia andato il volo per Koh samui, sò solo che ho dormito per quasi tutto il tempo, e a svegliarmi è stato lo scossone dell'atterraggio.
Ritirate le valige, ci dirigiamo velocemente al porto dove, dopo un paio d'ore e una colazione a base di frutta, siamo partiti a bordo di un possente catamarano , destinazione kotao.

Accompagnati dal sole per tutto il tragitto, sbarchiamo a ko tao mentre il cielo si stà pesantemente rannuvolando, non abbiamo ancora un albergo prenotato, dobbiamo muoverci!!
Lo scroscio ci investe mentre sul pianale di un pikup ci stiamo facendo portare ad un villaggio con camere disponibili, fortunatamente nonostante ci abbia lavato in pieno, l'acqua quasi calda non ha dato fastidio, e soprattutto tutto il contenuto delle valige alla fine è rimasto asciutto.



Il nostro alloggio è uno splendido Bungalof a due passi dal mare, la prima cosa che mi accingo a fare,dopo una lunga doccia, è provare il letto, oltretutto fuori piove ancora quindi le alternative erano davvero poche.
sono le 20 quando finalmente usciamo nel frattempo la pioggia è cessata. diversamente Kona la vita notturna qui esiste anche perchè vi è un gran numero di turisti tra i quali spiccano numerosi gruppi di italiani.



un ristorantino sulla spiaggia con specialità pesce attira la nostra attenzione e prenotiamo due tonnetti,la scelta si rivelerà azzeccata, continuiamo il giro per le vie o per meglio dire per la via di Ko tao. i supermercati e gli internet point non mancano e il soggiorno si preannuncia con tutte le comodità del caso, Davide ricordando la sua visita risalente a dieci anni prima quando l'isola era semideserta, ne rimane un po' deluso.

La mattina del 3 agosto durante la colazione in un bar sulla spiaggia, intravedo a una ventina di metri dalla costa le pinne i uno squalo, la distanza fra quella dorsale e quella caudale mi fanno stimare per un pesce di non oltre il metro di lunghezza, anche perchè nuotando in 40 cm d'acqua difficilmente avrebbe potuto essere più grosso, peccato non avessi la macchina fotografica sotto mano.



proviamo a pescare dagli scogli ma i risultati sono scarsi cosi ci facciamo traghettare in un isoletta vicina dove passiamo il resto del pomeriggio tra qualche lancio con la canna e un pò di snorkeling i risultati qui sono migliori un tonnetto che diverrà parte della cena e diverse aguglie che purtroppo si slamavano prima di essere salpate.
durante il ritorno sulla barca, una classica codalunga thailandese, le onde ci hanno fatto ballare un po' e noi ne abbiamo approfittato facendo filmati e foto divertenti.




la sera dopo aver mangiato e girato un po' tornando alla stanza un tramestio di luci e frasi concitate ci fanno muovere in quella direzione anche perchè è a meno di 30 metri dalla nostra stanza,li vediamo il proprietario del villaggio e suo fratello catturare un pitone di una sessantina di centimetri, sorridendo ci dicono che quello è appena un cuccolo di appena tre mesi mentre ad un anno sarà grosso come un braccio e poi in età adulta anche più di una gamba, da come si comportano avvistamenti come quello non devono essere rari.

Tokyo conclusione, quartiere anime, informatica, giardini palazzo imperiale


Gli ultimi tre giorni di permanenza in Giappone li passeremo principalmente a visitare le varie parti della città, in particolare, avremo modo di vedere, il mercato del pesce,( uno tra i più vasti al mondo, dove la frenesia prende il sopravvento sulla calma tipica di questo popolo e numerosi motocarri sfrecciano fra le bancarelle stracolme di ogni forma di alimento che il mare possa offrire), il quartiere dei negozi d'informatica(dove spopolano le ultime innovazioni del momento e non solo), molto folcloristico è stato invece girare per le vie dedicate ai manga, incredibile la vastità d'offerta che qui ho trovato, con pochi soldi avrei potuto comprare miniature fedelissime dei miei eroi di un tempo, a freddo ammetto di essermi pentito di non averne presa nessuna!

comunque mi sono ripreso scattando numerose foto di tutto quello che mi sembrava interessante, avrei voluto immortalare anche le ragazze che, vestite da eroine dei cartoni animati invitavano a entrare nei vari negozi, ma dopo aver intuito che a loro la cosa non andava molto a genio ho preferito evitarlo.



Ultima chicca del nostro viaggio in Giappone é stata la visita ai giardini imperiali.
Circondati da un fossato allagato dove in un verde limaccioso, numerose carpe giapponesi nuotano pigramente insieme a tartarughe di discrete dimensioni, i giardini sono una piacevole oasi verde nel mezzo di questa immensa metropoli, nonostante la loro vastità sono tenuti davvero in modo impeccabile, pini ritorti ma dalle splendide forme formavano interi viali mentre piante dai frutti e dalle forme mai viste completano questa bella cornice, peccato che qui, come anche in tanti altri luoghi visitati a Tokyo, non abbia potuto ammirare animali del luogo a parte farfalle e i soliti corvi, l'espandersi di questa immensa città deve averli spinti verso luoghi meno frequentati.

Mentre l'aereo abbandonando l'aeroporto di Narita si dirigeva senza titubanze verso quello di bankok, mi sono trovato a meditare sulle caratteristiche comportamentali degli abitanti dei luoghi di recente visitati.

A mio parere la popolazione giapponese é davvero educata e rispettosa, l'ordine che in America avevo attribuito all'organizzazione e al controllo ferreo di organi preposti, qui penso sia dovuto a una cultura globale, la cordialità con la quale sono stato trattato da queste persone, decisamente riservate ma disponibili nel momento del bisogno, mi ha davvero fatto piacere, purtroppo, sia il modo di pedaggio della metropolitana sia quello di esposizione di determinati prodotti e altre accortezze che ho notato durante questa permanenza , non sarebbe possibile adottarli in Italia dove la “furbizia” di pochi crea problemi ai molti.