sabato 18 ottobre 2008

Soggiorno alle Mauritius


Atterrati all’isola di Mauritius, solo un volo ci separa dal nostro ritorno, ormai si comincia a respirare aria di casa. Comunque sia non vediamo l’ora di poter visitare questa meta cosi ambita dai turisti di tutto il mondo.
Di quest’isola bisogna subito sottolineare un fatto strano, l’aeroporto è nella parte non turistica, per giungere alla nostra destinazione ossia l’altro capo dell’isola bisogna percorrere 85 km gli unici mezzi per coprire questo tragitto sono i taxi con un conseguente potere di contrattazione da parte nostra pari a zero.
Anche la prima sistemazione ci riserverà delle sorprese, il prezzo pattuito telefonicamente sarà più che triplicato. La sera incombente e i bagagli sempre più pesanti (ho fatto il conto che le mie valige dovevano pesare più di 50 kg) anche se per una sola notte,ci invogliano ad accettare ugualmente questa ingiusta offerta.



Il resto della serata passerà, vedendoci impegnati nella ricerca di una nuova sistemazione e di un ristorante che appaghi il nostro palato occidentale. Per quanto riguarda la sistemazione saremo più che fortunati, trovando un appartamento con cucina annessa e vasto balcone sul mare, al prezzo di un terzo rispetto al nostro, il proprietario sarà inoltre prodigo nel fornire la sua disponibilità verso qualsiasi altra nostra richiesta, di fatti prenoteremo subito anche due biciclette. Per chi fosse interessato il nome di questa sistemazione è “Residence Paramal”e per tutti i giorni della nostra permanenza in questa sistemazione non ho nulla di cui lamentarmi.



Differentemente la cena sarà leggermente deludente e la pasta al pesto da me consumata rientra sicuramente con ampio merito nel top delle peggiori di sempre.
La mattina seguente nella nostra fase di scoperta, troveremo un isola diversa da quella che ci eravamo immaginati. Abitata quasi esclusivamente da popolazione creola , qui il fervore religioso è tangibile. Ogni sera le preghiere risuonano nella città, mentre il sabato alle 4 del mattino ti svegliano di soprassalto.



A parte i grandi villaggi vacanza, dove pacchetti all inclusive, appagano completamente i turisti senza bisogno di farli uscire dal villaggio, ora l’intera isola stà cercando di basare la sua economia sul turismo, anche se a mio avviso ha poco da offrire rispetto ad altri paesi tropicali, Il mare Non è ne particolarmente caldo ne limpido, i pesci vicino alla costa sono pochi, le spiagge sono sguarnite interessante di contro può essere la visita alla fabbrica del the oppure a quella dello zucchero, meno quella dei biscotti.
Appagante a mio avviso può essere la visita al parco botanico dove per poche rupie una guida vi illustrerà tutte le caratteristiche delle numerose piante che qui vivono (se siete fortunati anche in lingua italiana) ovviamente l’ottantacinque per cento di queste piante non sono originarie dell’isola. Come del resto non lo sono nemmeno le tartarughe di terra giganti che si possono osservare all’interno di un recinto.



Anche la visita di Port Louise, una delle sue maggiori città, si è rivelata poco interessante le numerose bancarelle esposte lungo il suo affollatissimo mercato per un momento mi hanno fatto tornare in mente la Thailandia, ma la povertà della merce esposta mi ha fatto subito riaprire gli occhi.



In ogni negozio è possibile acquistare una statuetta in miniatura del dodo (uccello incapace al volo simile al tacchino estinto oltre 300 anni fa) la varietà di conchiglie disponibili per l’acquisto è veramente enorme, gli appassionati non potranno rimanerne delusi (anche sei io in acqua e in spiaggia ne ho viste davvero poche e di tutt’altro aspetto).



Devo ammettere che forse il mio giudizio negativo è stato condizionato dal tempo incerto che ci ha accompagnato per tutta la nostra permanenza, comunque, quando la ragazza del call center della compagnia aerea per il viaggio di ritorno, ci ha confermato la possibilità di anticipare di una settimana il rientro, ne sono stato davvero felice
.