venerdì 18 luglio 2008

diario di viaggio giro del mondo New-York consigli utili cosa fare dove andare

14 – 15 luglio a spasso per la grande mela

Come se non bastassero i tre mesi di pioggia che ci siamo lasciati dietro partendo da Varese, la mattina newyorkese del quattordici luglio è piovosa, purtroppo i nostri piani di visitare subito la città devono essere modificati quindi dopo aver fatto colazione a base di muffin e cappuccino in un caratteristico bar appartenente alla catena della starbuck ci rechiamo al Moma(Museo di Arte Moderna).



La coda per accedere al museo è relativamente corta e in breve riusciamo a entrare, il biglietto costa 20 dollari, che alla fine risulteranno ben spesi, anche se le dimensioni della struttura, che si sviluppa su cinque piani, risultano essere molto inferiori a quelle che ci eravamo aspettati, comunque quadri di Picasso Van Ghog e di altri numerosi pittori e non solo, compensano con qualità eccelsa la quantità che è mancata.

All'uscita dal museo, l'affacciarsi di un timido sole finalmente ci invoglia a visitare il centro della città, in ordine sparso vediamo l'Empire State Building, Wall Street e il suo toro, il ponte di Brooklyn, passeggiamo per la 5 av. da lontano scorgiamo la statua della libertà e alla fine ci imbattiamo in ground zero, a distanza di 7 anni é davvero impressionante vedere questo immenso spazio vuoto in mezzo a grattacieli, l'attività di ricostruzione é in fermento, come formiche, uomini, camion e gru si muovono incessantemente per tutto questo immenso spazio cintato.

l'ordine e la pulizia che qui trovo continuano a stupirmi e gli imponenti grattacieli che formano questa città, richiamano sempre il mio sguardo ammirato verso l'alto sarà che da noi palazzi di 10 piani sembrano già alti, ma queste sono davvero delle costruzioni titaniche.

Nei negozi, complice la forza attuale dell'euro, le occasioni di acquisto sono molte ma i tre mesi di viaggio che mi aspettano e lo zaino già stracolmo sono deterrenti molto validi, infatti concluderò la giornata senza fare nessun acquisto e soprattutto senza aver nemmeno pranzato, Stupefacente come a volte la voglia di scoprire nuove cose faccia persino dimenticare la fame.

A cena abbiamo un piacevole appuntamento in un ristorante orientale con due amiche di Davide, Ilenia e Lara non faccio una grande scelta per quanto riguarda il piatto ordinato forse perché chiedendo pesce alla griglia mi aspettavo pesce alla griglia e non riso e zuppa ma comunque, Le ragazze sono molto simpatiche e tra un discorso e l'altro tiriamo tardi quasi senza accorgerci, anche loro sono appena arrivate a New-York dove resteranno però tre settimane frequentando un corso d'inglese.

Ci salutiamo dandoci appuntamento per il pomeriggio dell'indomani alla partenza dei battelli per il giro turistico e ce ne andiamo a dormire. Il pellegrinaggio della giornata e la stanchezza del viaggio del giorno prima si fanno improvvisamente sentire, non faccio in tempo a sdraiarmi sul letto che già stò dormendo.

Lo spirito di nazionalità si fa sentire e la prima meta del 15 luglio é Little Italy, numerosissimi i ristoranti inneggianti specialità del bel paese, si ha quasi la sensazione di essere a casa anche se forse in un periodo diverso da quello attuale. qualche decina di anni fa direi, anche se probabilmente é una sensazione soggettiva.

Ripassiamo per Wall Street, facciamo qualche foto con il toro e ci rechiamo all'appuntamento. Le ragazze arrivano subito e insieme andiamo a prendere il biglietto per il traghetto.
La fila che ci si presenta davanti e l'attesa che ci preannunciano essere superiore all'ora, sono un deterrente sufficientemente forte per farci desistere, non volendo abbandonare l'idea della visita guidata della città ci rechiamo alla partenza del tour in elicottero,Qui La coda é molto meno cospicua e si può aspettare da seduti anche perchè il biglietto ha un altro costo anche se devo dire che vale la pena di spendere 140 dollari per vedere Manhattan dall'alto, non so ancora quante foto ho scattato durante il volo, so solo che sono davvero molte, dall'alto Manhattn sembra quasi un plastico qualcosa di finto e inabitato.
La statua della libertà a dire il vero per mè è stata un po una delusione, dopo aver passato tutta la vita ad immaginarla colossale, vista dall'elicottero e soprattutto a confronto con i grattacieli sembra davvero minuta.

Il volo finisce in fretta e con destrezza il pilota ci riporta al punto di partenza. Tornati a terra come promesso accompagniamo le due ragazze in un negozio di informatica, da dove poco dop ne usciamo con due eepc della asus , (Vedermi il giorno prima fare videochiamate a casa, in un parco pubblico, era stato per loro un invito irresistibile all'acquisto, per quanto a reti wireless free New-York mi ha davvero sorpreso).
La sera sopraggiunge trovandoci impreparati quindi dopo una pizza veloce al solito ristorante italiano, andiamo a bere qualcosa, nel frattempo aiutiamo le ragazze ad installare skype sui loro pc poi dopo un saluto veloce noi rintaniamo in albergo preparandoci per il volo dell'indomani mattina.