martedì 16 settembre 2008

Uluru o Poli il monolite nel cuore del deserto Australiano



I miei pensieri sono rivolti ancora agli amici lasciati a Cairns, Quando alle dodici del mattino del 14 settembre atterriamo all'aeroporto di Ayers Rock, qui ci fermeremo solo per un giorno giusto per osservare il monolito che spunta nel mezzo del deserto australiano per poi ripartire nuovamente con destinazione Sydney.
Il ritiro dei bagagli e il noleggio della macchina si concludono molto rapidamente, quindi senza indugi ci rechiamo alle falde del monolito.



l'entrata al parco è di 25 dollari a testa cosa un po' eccessiva visto che siamo in mezzo al nulla e di servizi aggiuntivi non ce ne sono comunque il paesaggio che qui si può ammirare meritaanche questo prezzo, il monolito dal nome Uluru o Puli nella lingua aborigena è davvero imponente ed è visibile già da molto lontano ancheperchè spunta in mezzo a una pianura.



Il parco appartiene agli aborigeni e da una brochure che ci consegnano insieme al biglietto, leggo che loro non hanno piacere del fatto che i turisti facciano fotografie al monolito e tantomeno che lo scalino visto che per loro è sacro, ma siccome non vi è alcundivieto io e Davide non ci siamo sentiti in colpa di fare sia l'una che l'altra cosa,però non abbiamo preso pezzi di roccia come souvenire, perchè si dice che porti sfortuna.



L'ascesa non è stata certo una passeggiata ma una catena posizionata nei passaggi più difficili ci ha aiutato parecchio, sono rimasto comunque sconcertato nel vedere persone anziane effettuare l'ascesa perchè a una certa età unascesa di quel tipo può essere senza dubbio rischiosa, raggiunta la vetta comunque la strada non si interrompe e seguendo una linea bianca tratteggiata si continua a camminare per un bel tratto sulla cima, fino a raggiungere una mappa con indicate le varie distanze da altre città, qui senza ombra di dubbio si capiva che la strada era fiinita ed era consigliabile ritornare indietro.



Sulla vetta la vista era davvero spettacolare, ma particolare è stato osservare, strani animaletti simili a girini nuotare vivacemente, nelle numerose pozze che qui si trovano, oltre a un iguana che senza timori si è fatta fare un servizio fotografico completo.



la sera al punto panoramico per fare le classiche foto al tramonto, abbiamo conosciuto una coppia di italiani in viaggio di nozze, con loro successivamente ci siamo recati per la cena in un classico ristorante del posto, dove con nostra sorpresa dopo aver scelto la carne che per la cena, il commesso ce la consegnava cruda invitandoci a cucinarla da soli su delle apposite griglie, oltretutto la carne era di animali australiani, quindi con qualche titubanza alla fine ci siamo scelti il tris di carne (canguro Emu e coccodrillo9)



gli spiedini di coccodrillo e quelli di canguro erano mangiabili ma, la salsiccia di emù e quella che teoricamente avrebbe dovuto essere di manzo, sono risultate essere davvero qualcosa di assurdo che dopo un piccolo assaggio sono rimaste intatte nel piatto.



la mattina del 15 ci dobbiamo alzare ancora una volta alla mattina presto, senza nemmeno fare prima colazione, alle sei e trenta siamo al punto panoramico per vedere sorgere il sole



in barba agli aborigeni scattiamo nuovamente una ventina di foto in compagnia di altre duecento persone o forse più, subito dopo,con la macchina ci avviciniamo ai monti Olgas che già il giorno prima avevamo intravisto all'orizzonte, facciamo una piccola passeggiata nel bush dove vediamo impronte di dromedario, ma con mio rammarico nemmeno un animale di qualsiasi tipo, poi dopo un ora di riposo sulle panchine del monolito dove a causa del vento per quella giornata era impedita l'ascesa. e alle 12 per concludere ci dirigiamo all'aeroporto con direzione Sidney.

Partenza da Cairns





Quando le giornate cominciano ad avere una routine fissa, il tempo si distorce e le ore prendono il posto dei minuti dando così inizio ad una corsa incontrollabile e ingiusta.





Senza che io abbia avuto il tempo di accorgermene le quattro settimane di corsi a Cairns sono finite. Gianmarco il nostro coinquilino ha lasciato la camera del campus già due settimane fa e, come era sua intenzione, ora lavora come boscaiolo in un paesino non troppo lontano da Cairns, si dedicherà all'abbattimento di Avogadro per due o tre settimane prima di partire per un altra destinazione.





Al campus i rapporti con i nostri amici provenienti da ogni dove si sono approfonditi e ora mi trovo a pensare di avere più conoscenze in Giappone e in Corea piuttosto che in Italia, con loro, e soprattutto con il gruppo di ragazze provenienti da Okinawa, e Tokyo, abbiamo passato davvero delle bellissime giornate addirittura una volta mi hanno accompagnato nella mia solita corsetta serale, cosa che mi ha lasciato davvero sorpreso e quando il giorno delle nostra partenza, alle sei e trenta di mattina, le abbiamo trovate tutte sveglie per salutarci davvero a stento ho trattenuto la commozione, all'ultimo saluto in quattro hanno abbandonato il distacco del saluto Giapponese ( solo con la mano almeno da un metro di distanza e contatto mai!!)





lasciandoci con un caldo abbraccio che farò fatica a dimenticare, abituato da sempre a considerare un amicizia come legame che si protrae per tutta la vita, faccio davvero fatica a pensare che, con molte probabilità, non vedrò mai più molte delle persone che ho conosciuto e imparato a stimare durate questo viaggio.