venerdì 7 marzo 2008

R.S.A.

Triste il ricordo che ne porto,
corpi trasformati in crisalidi
a volte già in viaggio verso imprescindibili futuri

riuniti e divisi in strutture vuote
senza Amore,
ridicoli giochi per bambini penzolano nelle aree comuni
quasi che l’ultimo tratto voglia ricondurre al primo

Volutamente annebbiati dagli anni e dalla sofferenza
Abbandonati dalla crudeltà o dall’impossibilità
Aspettano

Questo è il regno delle cooperative
Qui si lotta al risparmio
Su tutto
Anche se già si sa che l’utile di fine anno sarà zero

Troppo fragile alle emozioni forti
Qui mi muovevo come inebetito.

Ricordo la voce di una vecchina
Che mi supplicava di raccoglierle un oggetto
Inutilmente lo cercai

appellandomi alla direttrice
La vidi sorridere
Ha l’Alzheimer mi disse

Voglia di scappare
Di correre
Di afferrare il destino,
Come è possibile spegnersi tanto lentamente.