Triste il ricordo che ne porto,
corpi trasformati in crisalidi
a volte già in viaggio verso imprescindibili futuri
riuniti e divisi in strutture vuote
senza Amore,
ridicoli giochi per bambini penzolano nelle aree comuni
quasi che l’ultimo tratto voglia ricondurre al primo
Volutamente annebbiati dagli anni e dalla sofferenza
Abbandonati dalla crudeltà o dall’impossibilità
Aspettano
Questo è il regno delle cooperative
Qui si lotta al risparmio
Su tutto
Anche se già si sa che l’utile di fine anno sarà zero
Troppo fragile alle emozioni forti
Qui mi muovevo come inebetito.
Ricordo la voce di una vecchina
Che mi supplicava di raccoglierle un oggetto
Inutilmente lo cercai
appellandomi alla direttrice
La vidi sorridere
Ha l’Alzheimer mi disse
Voglia di scappare
Di correre
Di afferrare il destino,
Come è possibile spegnersi tanto lentamente.