giovedì 31 luglio 2008

monte Fuji come arrivarci - consigli pratici



La giornata del 27 la dedicheremo interamente alla scalata del monte Fuji.
Partiti di buon'ora, servendoci di un bus adibito a questo trasporto, verso le 10 di mattina scendiamo a 2300 metri di altezza, galvanizzati dall'interessante impresa iniziamo a inerpicarci per la salita.

La cosa che subito ci impressiona è la quantità di persone che in processione si avviano per il sentiero, alcune a seguito di una guida altre da sole, ma sono davvero molte considerando che la salita non è proprio facile, io e Davide ce ne accorgiamo subito e la passeggiata che ci eravamo immaginati diventa davvero un uscita impegnativa.

Lungo l'ascesa incontriamo alcuni punti di bivacco dove vari pellegrini si ristorano e fanno marchiare a fuoco il loro bastone(al campo base dei 2300 si può acquistare un bastone che nei tempi che si trovano lungo l'ascesa viene poi marchiato a fuoco restando testimone perenne di questa speciale arrampicata), purtroppo noi non avendo preso il bastone a valle, non potremo fregiarci di questo ricordo.

il terreno che caratterizza la salita è essenzialmente di due tipi o completamente roccioso o ghiaioso,in entrambe i casi comunque scivolare diventa molto facile, inoltre la polvere che si alza smuovendo la ghiaia crea nuvole di polvere nera che imbrattano sia i vestiti che il volto e impastano la bocca, lasciando un retrogusto amaro.

Verso il settimo santuario mi accorgo di essere stanco, dopotutto ho già fatto 800 metri di dislivello!! apro la cartina che le guardie ci hanno consegnato alla partenza, e mi accorgo di essere appena a metà!!! la voglia di ritornarmene indietro mi tenta e non poco,ma la sfida di arrivare in cima è troppo forte e vado avanti.

Dopo un altra ora e mezza di salita a testa bassa, finalmente svetto, ad accogliermi trovo un cielo fosco che mi impedisce di contemplare il paesaggio, che in giornate pulite dicono sia davvero affascinante, nonostante tutto sono soddisfatto 1500 metri di dislivello sono forse il mio record d'ascesa e, le 3 ore impiegate non sono nemmeno molte, dopo qualche minuto anche Davide raggiunge la cima e trovato un posto dove sederci ci riposiamo stremati, divertendoci a osservare i volti altrettanto provati di chi arriva in quella, con qualcuno ho degli sguardi d'intesa come per dire è stata dura eh, oppure, ce l'abbiamo fatta! certi arrivando si lasciano addirittura cadere a terra, mentre altri, come mi era capitato di vedere distrattamente lungo la salita, aspirano ossigeno da una bomboletta.

Comunque il tempo di riposo non è molto, anche perché da lontano, tuoni e lampi sono le prime avvisaglie di un temporale in arrivo, scendiamo più rapidamente che possiamo ma gli ultimi 20 minuti li dobbiamo fare comunque sotto la pioggia.

L'arrivo del pullman che ci riporta in città mi è particolarmente gradito.
Con vestiti finalmente asciutti, prendiamo posto, ancora ignari delle tre ore di coda che ci attendono a valle, e soprattutto, dei dolori alle gambe che questa scalata ci lascerà in eredità l'indomani e soprattutto il giorno dopo.

A chiunque volesse intraprendere questa affascinante scalata consiglio un paio di comodi scarponcini, un cambio completo, un'abbondante scorta di acqua, e tanta voglia di fare fatica. Buona camminata allora :)

3 commenti:

Miticamav ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

bello matteo... sicuramente ti seguo..
ciao robyroby

Anonimo ha detto...

non aggiorni piu?
dai che aspettole foto della thaylandia...
robyroby