Espletate le pratiche di dogana nel nuovissimo e vasto aeroporto, ci dirigiamo verso la porta d'uscita dove dovrebbe attenderci l'incaricato dell'albergo, lo cerchiamo inutilmente tra la miriade di taxisti che si sbraccia per conquistare un cliente, alla fine ci rechiamo alla ragazza del punto informativo che lo chiama con l'altoparlante, 2 minuti dopo, su una volvo dell'ottanta stiamo viaggiando per le strade di questo strano paese dove l'innovazione e il degrado formano un roccambolesco mix che non può fare altro che strappare uno sghembo sorriso a chi si sofferma osservare.
Lasciati i bagagli in stanza decidiamo di uscire poco dopo per passeggiare tra le vie della città, visto che alle 7.30 dell'indomani mattina un aereo ci aspetta per portarci a Kohosamui sappiamo di dover ottimizzare i tempi.
Per spostarci usiamo i mezzi pubblici, prima pullman poi metropolitana.
Durante il viaggio avremo anche la fortuna di vedere un ragazzo in sella ad un elefante passare di fianco a un cartello con scritto rete WIRELESS FREE altro contrasto che solo qui si può trovare.
Alla fine il tragitto dall'albergo al centro ci porterà via un ora abbondante ma, le bancarelle le luci e la cagnara generale offriranno subito svariati motivi d'interesse compensando il tempo perso per il viaggio.
Non fidandoci dei piatti locali cerchiamo un ristorante che ci dia una certa affidabilità,e quando alla fine ci imbattiamo in un locale a terrazza, dove pesci e gamberi vivi nuotano in grandi vasche di vetro,mentre una persona addetta cattura quelli che i clienti scelgono al momento, la decisione che il posto è quello giusto sarà unanime.
Ci sediamo e scegliamo i nostri piatti ,ignari che stiamo per compiere la più grande abbuffata di gamberi fatta fino a quel giorno, davvero ottimi! per la cronaca uscendo di gamberi che nuotavano nelle vasche non se ne vedevano quasi più.
Decidiamo di fare una passeggiata per il mercato tanto per smaltire la cena, ma uno scroscio d'acqua improvviso ci fa cambiare idea, fermiamo un taxi e dopo aver contrattato il prezzo, ci facciamo portare in hotel.
la giornata per noi é conclusa anche perchè ormai è mezzanotte passata e la sveglia l'indomani suonerà alle sei.
Non ricordo come sia andato il volo per Koh samui, sò solo che ho dormito per quasi tutto il tempo, e a svegliarmi è stato lo scossone dell'atterraggio.
Ritirate le valige, ci dirigiamo velocemente al porto dove, dopo un paio d'ore e una colazione a base di frutta, siamo partiti a bordo di un possente catamarano , destinazione kotao.
Accompagnati dal sole per tutto il tragitto, sbarchiamo a ko tao mentre il cielo si stà pesantemente rannuvolando, non abbiamo ancora un albergo prenotato, dobbiamo muoverci!!
Lo scroscio ci investe mentre sul pianale di un pikup ci stiamo facendo portare ad un villaggio con camere disponibili, fortunatamente nonostante ci abbia lavato in pieno, l'acqua quasi calda non ha dato fastidio, e soprattutto tutto il contenuto delle valige alla fine è rimasto asciutto.
Il nostro alloggio è uno splendido Bungalof a due passi dal mare, la prima cosa che mi accingo a fare,dopo una lunga doccia, è provare il letto, oltretutto fuori piove ancora quindi le alternative erano davvero poche.
sono le 20 quando finalmente usciamo nel frattempo la pioggia è cessata. diversamente Kona la vita notturna qui esiste anche perchè vi è un gran numero di turisti tra i quali spiccano numerosi gruppi di italiani.
un ristorantino sulla spiaggia con specialità pesce attira la nostra attenzione e prenotiamo due tonnetti,la scelta si rivelerà azzeccata, continuiamo il giro per le vie o per meglio dire per la via di Ko tao. i supermercati e gli internet point non mancano e il soggiorno si preannuncia con tutte le comodità del caso, Davide ricordando la sua visita risalente a dieci anni prima quando l'isola era semideserta, ne rimane un po' deluso.
La mattina del 3 agosto durante la colazione in un bar sulla spiaggia, intravedo a una ventina di metri dalla costa le pinne i uno squalo, la distanza fra quella dorsale e quella caudale mi fanno stimare per un pesce di non oltre il metro di lunghezza, anche perchè nuotando in 40 cm d'acqua difficilmente avrebbe potuto essere più grosso, peccato non avessi la macchina fotografica sotto mano.
proviamo a pescare dagli scogli ma i risultati sono scarsi cosi ci facciamo traghettare in un isoletta vicina dove passiamo il resto del pomeriggio tra qualche lancio con la canna e un pò di snorkeling i risultati qui sono migliori un tonnetto che diverrà parte della cena e diverse aguglie che purtroppo si slamavano prima di essere salpate.
durante il ritorno sulla barca, una classica codalunga thailandese, le onde ci hanno fatto ballare un po' e noi ne abbiamo approfittato facendo filmati e foto divertenti.
la sera dopo aver mangiato e girato un po' tornando alla stanza un tramestio di luci e frasi concitate ci fanno muovere in quella direzione anche perchè è a meno di 30 metri dalla nostra stanza,li vediamo il proprietario del villaggio e suo fratello catturare un pitone di una sessantina di centimetri, sorridendo ci dicono che quello è appena un cuccolo di appena tre mesi mentre ad un anno sarà grosso come un braccio e poi in età adulta anche più di una gamba, da come si comportano avvistamenti come quello non devono essere rari.
1 commento:
bella descrizione..ricca di emozioni.. strano che davide non ha voluto mangiare il piccolo di pitone..ahahahahha..
comunque sono contento che l'isola ti piace..anche se da quando siamo andati io e davide è cambiata!!ma un po di miglioramenti e di comodità in piu fanno bene..
robyroby
Posta un commento